Qual è la differenza tra un rifugiato e un immigrato clandestino?
La differenza più grande è la provenienza, il paese d’origine.
Se uno scappa dall’Ucraina nemmeno lo spiego, sappiamo (purtroppo) tutto.
Se uno scappa dalla Siria è un rifugiato perché in Siria c’è la guerra (giunta all’undicesimo anno senza che quasi nessuno presti attenzione).
Se uno scappa dal Sudan del sud per non subire le violenze delle milizie islamiste è un migrante clandestino perché in Sudan non c’è una guerra dichiarata.
Se uno fugge dal Pakistan è (non sempre) un rifugiato, perché i Pakistani vengono bombardati ed uccisi da Al Qaeda, dall’Isis e da altri gruppi terroristici (almeno 24), ma se uno fugge dall’Eritrea, per non morire di miseria e di malattie, è, per la maggior parte dei benpensanti (leggi conservatori reazionari e spesso fascisti) un migrante clandestino perché in Eritrea (dove non c’è la guerra) la siccità e la povertà estrema, ampliate dai cambiamenti climatici, non sono una buona scusa per chiedere aiuto.
Chi fugge dal proprio paese non lo fa mai a cuor leggero.
Nessuno rischierebbe la propria vita ed ogni avere (compresi i propri figli) per uno sfizio. Sembrerebbe un concetto semplice da capire eppure…
Restiamo umani.
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