<< Ammassati in stanze buie e sudice, prive di ventilazione, costretti a vivere una sopra l’altro. Gli uomini costretti a correre nudi nel cortile finché collassano esausti. Le donne violentate e poi obbligate a chiamare le proprie famiglie e chiedere soldi per essere liberate >>.
Questa è solo una delle testimonianze sulle condizioni dei “lager” libici in cui sono imprigionati migliaia di migranti che cercano di raggiungere l’Europa. Tutto questo succede ad uno sputo dalle nostre case, dal nostro “bel paese”, dal nostro continente. Non voglio soffermarmi sulle vicende delle varie navi bloccate nel mediterraneo o sul dinamico duo della politica italiana che si erge a difesa dell’italico popolo (infischiandosene di tutto e di tutti) mantenendo una linea dura ai danni della povera gente che probabilmente proviene proprio da quei posti descritti sopra. No non voglio farlo. Mi preme solo trascrivere alcuni commenti che ho letto nei vari post in questi giorni in risposta alla questione migranti e “accoglienza”:
- <<Manteneteli a casa vostra se ci tenete>>
- <<Io non sono razzista, ma…>>
- <<Gli Italiani sono stufi…>>
- <<Prendiamo un gommone su amazon e rispediamo a casa sti 4 coglioni>>
- <<Invece di pensare agli italiani…>>
- <<venissero legalmente con i documenti con una nave o un aereo legale>>
- <<clandestini, stupratori e…>>
- <<I bambini diventeranno grandi. Meglio ucciderli adesso>>
E mi fermo qui.
Voglio spendere due parole per quelle che continueranno a leggere senza avermi già etichettato come “buonista-radical chic-servo del pd”.
La dura realtà è che in Libia, la schiavitù è stata ripristinata. Noi Europei l’abbiamo provocata, l’abbiamo permessa e ne traiamo beneficio.
La situazione lì è fuori controllo e gestita da bande armate perché la mancanza di un governo regolare ha fatto si che il sistema di schiavitù nei lager sia accettato e condiviso da tutti diventando fonte di guadagno.
E l’Europa? L’Italia? Stanno (stiamo) a guardare? No, peggio.
L’Italia (già a partire da Minniti e dai governi precedenti, inclusi quelli pd) finanzia le milizie armate della Libia e i loro “centri penitenziari” con milioni di euro con lo scopo combattere l’immigrazione. La logica è semplice: Non abbiamo modo di controllare gli sbarchi? Non possiamo assumere persone che lo facciano? Abbiamo promesso ai nostri lettori il pugno duro perché nelle nostre campagne elettorali abbiamo assicurato di cacciare il forestiero diverso? Bene. La soluzione è stata quella di creare dei veri e propri lager a due passi dalle nostre spiagge e nel caso i “clandestini” dovessero partire dopo aver subito di tutto, li lasciamo in mare in balia degli eventi. Geniale.
Gli sbarchi negli ultimi tre anni sono diminuiti (nonostante vi raccontino il contrario) perché abbiamo foraggiato questi campi di concentramento in Libia dove le persone vengono picchiate, stuprate e bruciate vive. La tattica usata è stata “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”.
Mi fa sorridere l’ingenuità di chi pensa che queste vittime possano in qualche modo avere la possibilità di arrivare in Europa legalmente quando prima del checkpoint nell’inferno libico hanno dovuto attraversato il deserto, sono fuggite da guerre, da fame e carestie o da minacce di morte. Chi scappa non lo fa mai a cuor leggero.
Chi riesce ad arrivare qui ha già subito dei traumi fisici e psichici impensabili, sono persone difficilmente recuperabili e vanno monitorate, curate e aiutate. Invece di condividere frasi fatte o post di facebook a caso sarebbe meglio informarsi veramente. Esistono testimonianze, documentari di giornalisti, fotografi e persone che hanno rischiato la vita per l’amore della verità e che sicuramente non meritano di essere oscurati da un link creato per far propaganda.
I responsabili di questa tragedia immensa siamo noi. Ma possiamo tornare a riflettere, cambiare, amare. Torniamo Umani.
Vi lascio in chiusura con “Schiavi di Riserva”, un documentario di Michelangelo Severgnini sulla condizione dei migranti in Libia.