Questi ultimi giorni hanno visto susseguirsi freneticamente degli eventi che hanno cambiato e cambieranno per sempre il corso degli eventi nel nostro paese e nella nostra vita. La caduta di una politica malata, esasperata e criminale ha lasciato il posto ad una squadra di “tecnici” che ha il difficile compito di rimettere a posto qualche tassello di questo puzzle disastroso in cui si è trasformato il nostro stato. Il Presidente Napolitano, liberatosi dalle catene che per lungo tempo lo hanno trattenuto ha formato una super squadra capitanata da Mario Monti e altri tecnovirtuorsi (se andate a cercare delle informazioni sul dott. Passera, solo per citarne uno, troverete un curriculum strepitoso e una vita piena di successi e idee innovative, ma anche un intreccio di potenziali conflitti d’interesse che B. a confronto sembra un dilettante) a cui ha affidato tutto, escludendo qualsiasi politico in questa formazione. Non ci sono certamente tempi rosei davanti a noi, visto che la crisi finanziaria non frena (in tutta Europa) e saranno certamente necessarie delle misure rigide per cercare di risanare quest’andamento pericoloso, ma almeno (per ora) il paese è pervaso da un’ondata di speranza e senso di liberazione per essersi ripulito da quel fango e melma che da 17 anni scorreva per le strade.
Ma (e purtroppo alla fine uno deve sempre fare i conti con quest’odiosa congiunzione) non vorrei che quest’entusiasmo frenasse quando ci saranno le prime misure impopolari. Ora dobbiamo aspettarci di tutto, perché se B. e i suoi amici (opposizione compresa) ci hanno ridotti al lastrico facendoci sentire, per molti anni, parte di un reality show nascondendo e modificando la realtà, adesso bisogna fare i conti con la vita vera e con la propria coscienza. E non mi riferisco a quella parte del paese che da tempo i conti non li può più fare, ma a tutti quei vecchi tromboni che lavorano negli uffici o che vivono al di sopra delle proprie possibilità e che per anni non hanno seguito notizie o hanno parlato solo per sentito dire (e magari fregiandosi anche del titolo di onorevole). Mi riferisco a quei miracolati che hanno un lavoro senza avere né arte né parte, a tutti quei parassiti che rubano soldi alle spalle di chi lavora onestamente. Spero che questa “rinascita” porti con se un’ondata di riflessione e cambiamento che parta dal basso, perché se è vero che lo stato è commissariato da delle persone brillanti ed esperte, è ancor più vero che d’avanti a queste persone non avremmo mai dovuto trovarci. Qualche anno fa di fronte a un governo con un’età media dei ministri di 65 anni, con legami con le più grandi banche, industrie e Vaticano e con una quota così minuta di donne, avremmo gridato subito allo scandalo. Oggi invece non possiamo far altro che affidarci a loro. Spero veramente che queste persone ci traghettino un po’ fuori dalla crisi e che a pagare non siano solo i soliti, ma per una volta anche chi non è abituato a farlo! Spero che questa volta tutti gli Italiani siano preparati e che inizino a vigilare e protestare su ogni iniziativa poco chiara o addirittura oscura (vedi il caso del ministro dell’ambiante che aveva fin da subito iniziato a parlare di nucleare per poi ritrattare prontamente), perché sinceramente la frase “lasciamoli lavorare” negli ultimi anni ha veramente rotto le palle.