Mentre scrivo è quasi mezzanotte, la notte tra l’8 e 9 maggio.
In questo lasso di tempo, 33 anni fa, la mafia e più precisamente i mandanti di “Don Tano” picchiavano selvaggiamente e toglievano la vita a Peppino Impastato che tramite i microfoni di “Radio Aut”, radio libera fondata a Terrasini nel 1977 aveva denunciato senza riserve il potere mafioso e in particolare proprio quello del capomafia Gaetano Badalamenti, i cui affari e traffici si realizzarono grazie alle collusioni e alle complicità della politica e dei partiti locali.
Radio Aut aveva scelto la verità all’omertà e questo costò caro al giovane Impastato.
Quest’anno le giornate del decimo Forum sociale antimafia, giunto alla decima edizione, si svolgeranno all’interno di casa Badalamenti, rinominata per l’occasione “Casa Nostra” e domani gli argomenti trattati saranno quelli dei prossimi referendum sul nucleare e l’acqua.
In fondo il silenzio di governo e di tanti media che non parlano minimamente di questo referendum a quasi un mese del voto (ma applicano comunque la legge della par condicio) altro non è che l’ennesima forma di omertà e silenzio contro cui lottare.
“La mafia uccide, il silenzio pure”. Il 12 e 13 giugno tutti a votare dunque… anche per Peppino!