25 anni fa l’esplosione del reattore numero 4 della centrale di Cernobyl.
Oltre i danni immediati provocati dall’incendio, l’emissione di radiazioni nell’atmosfera fu centinaia di volte superiore a quella delle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki. La nube radioattiva raggiunse anche gran parte dell’Italia e le conseguenze del disastro persistono ancora oggi.
Fukushima rischia di essere addirittura peggio di Cernobyl, a causa della maggiore radioattività presente nel sito e della maggiore densità demografica delle aree limitrofe. Inoltre, diversamente da quanto accadde a Cernobyl, in Giappone grandi quantità di sostanze radioattive sono state rilasciate in mare, contaminando in questo modo anche le reti alimentari marine. In questo momento Greenpeace si trova sulla Rainbow Warrior, in navigazione verso Fukushima proprio per compiere un monitoraggio indipendente sulla contaminazione radioattiva in mare.
Intanto a Roma il Circo Massimo è stato trasformato dagli attivisti in un memoriale a cielo aperto in ricordo delle vittime di Cernobyl. Sulle croci c’è anche la data del 12-13 giugno 2011, quando dovrebbe tenersi il referendum sul nucleare che il governo italiano sta cercando di affossare. È paradossale che a meno di due mesi dal referendum ancora non sappiamo con sicurezza se verremo chiamati a decidere su un tema tanto importante come quello del nucleare. L’energia nucleare è troppo pericolosa per avere un futuro. Il governo, invece di sabotare il referendum, deve dichiarare la fine del nucleare in Italia per sempre, prendendo impegni per promuovere le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. (fonte: greenpeace.org)
10 MOTIVI PER ESSERE ANTINUCLEARE (scarica il documento pdf)
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