Tutti contro Vera!

Il problema fondamentale di noi italiani è che siamo un popolo che dimentica facilmente e in fretta.

Viviamo in una sorta di alienazione perenne e difficilmente ci allarmiamo o ci indigniamo veramente per un avvenimento; continuiamo a vivere nel nostro torpore in attesa che ci accada qualcosa. Succede quindi che “il potere” possa continuare a sfruttare il nostro stato di morti viventi senza trovare nessun ostacolo vero, anzi spesso siamo noi stessi a spianargli la strada rifugiandoci in laconici commenti del tipo “ma cosa possiamo farci”, “tanto sono tutti uguali” o “i problemi veri sono altri”.

Alle volte però siamo costretti a svegliarci e questo risveglio è ancora più duro di quanto ci si possa aspettare…

La vicenda è quella di una ragazza che ha bisogno di un lavoro e riesce a trovarlo in noto negozio d’abbigliamento (Tezenis) in un grande centro commerciale. La felicità dura il tempo di uno primo stipendio sottopagato, perchè la conseguente richiesta di spiegazioni ha come risposta un invito a firmare le dimissioni. La ragazza è triste, ma ha bisogno del misero stipendio e quindi decide di continuare a lavorare, ma la proprietaria decide di picchiarla e umiliarla davanti agli occhi increduli delle sue colleghe…

La donna ignobile in questione si chiama Vera Emilio e gestisce in franchising  vari negozi di intimo sparsi per tutta Roma. Tutto l’accaduto è stato denunciato su Italia 1 dalle Iene in un servizio in prima serata dove abbiamo assistito a delle scene agghiaccianti con una ragazza disperata, colleghe che scelgono la via dell’omertà per non perdere il lavoro e una donna arrogante, fuori luogo e fuori tempo che in preda a manie nazifasciste crede di gestire le sue attività trattando come schiave le sue impiegate e tenendole costantemente sotto minaccia.

Il servizio delle Iene ha dato sicuramente degli indizi e delle prove alla magistratura, ma una dimostrazione ancor più forte questa volta è arrivata dalla gente che unita e toccata da questa vicenda ha dato fastidio al “potere” della signora Emilio organizzando un sit-in pacifico di fronte al suo negozio bloccando così un sabato pomeriggio che altrimenti sarebbe stato di pieni guadagni. Probabilmente questa azione ha contribuito ad accelerare il provvedimento di allontanamento di Vera Emilio dall’azienda calzedonia (spero) e soprattutto ha tenuto alto l’interesse verso questa vicenda costringendo giornali, alcuni politici e i sindacati a esprimere solidarietà verso la povera malcapitata. Ma quante persone vivono quest’incubo senza che nessuno lo sappia? Questa mattina ad esempio ho letto dello scandalo degli immigrati sfruttati nel fotovoltaico in Salento, costretti a lavorare in nero, sottoposti ad estorsione e ridotti in schiavitù, ma gli episodi da raccontare sarebbero tantissimi.
Spero però che gruppi di solidarietà come quello creato per ragazza di tezenis possano dare a tutti uno slancio propositivo e contribuiscano a far svegliare le persone facendo capire che i problemi da risolvere non sono così lontani, ma spesso sono vicinissimi, magari proprio nel centro commerciale dove quotidianamente facciamo le nostre spese.

Queste vicende sono lo specchio del nostro paese e della nostra società.
Continuiamo a parlare e non facciamo cadere nel dimenticatoio questa storia in modo che possa diventare un simbolo per tutti i lavoratori sfruttati.

Comunicazione e partecipazione potranno salvare il mondo.

Non dimentichiamo!  E soprattutto… Restiamo Umani!

Il servizio delle Iene

Tutti uniti contro Vera Emilio difendiamo Sara

Prossimi sit-in:
sabato 23 aprile · 16.00 – 19.00, Verona, sede principale Calzedonia
sabato 23 aprile · 16.00 – 19.00, Roma centro commerciale Porta di Roma


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3 risposte a Tutti contro Vera!

  1. eterea ha detto:

    compliementi bell’articolo 🙂

  2. Elisabetta ha detto:

    grande!!! proprio un bellissimo articolo!!! Tutti contro Vera!!!

  3. Pingback: La storia siamo noi… | Sogni Rock

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